Riscoperto un virus pericoloso la cui formula sembra essere nota ma i cui effetti sorprendono sempre.

Chi è contro i vaccini afferma che il clima di odio è generato da chi è favorevole ai vaccini. Chi è favorevole ai vaccini afferma che il clima di odio è generato da chi è contrario ai vaccini. Ma nulla è reciproco in questo caso. Né le colpe possono essere divise a metà. Non si tratta di una difesa d’ufficio dei pro-vax. Se andiamo, infatti, ad analizzare lo stato delle cose non ci sono due posizioni contrapposte. Ma un vero e proprio cortocircuito nella fazione che si scaglia contro vaccini e restrizioni.

Parliamo di ambiti e di realtà assolutamente non paragonabili tra loro. Quello che è certo è che c’è questo virus vecchio come l’uomo che si chiama “odio”. E gli effetti sono incredibili. Ha un’altissima percentuale di contagiosità. E spesso muta. Oggi le sue varianti prendono forma sul web e attraverso i social nelle shitstorm, nella pratica del dislike (togliere il like dalla pagina), nelle minacce, nel boicottaggio attraverso recensioni o segnalazioni negative per danneggiare reputazione e posizionamento… ma non ci si ferma alla rete.

Si fanno i conti anche con atti di vandalismo, aggressioni e minacce reali… in strada. Tutto questo, è bene ricordare, viene portato avanti da coloro che al grido “libertà, libertà” si trascinano per le strade, lungo i cortei, senza poi aver compreso di essere finiti in una trappola ben più pericolosa.

Sono un venduto…

Qualche giorno fa, a proposito del fatto che è stato riscoperto un virus pericoloso, ho pubblicato un post: “Sono un venduto“. Sottolineavo come si percepisca ormai con sempre maggiore insistenza il clima di odio nei confronti dei giornalisti. E personalmente ho toccato con mano tutto questo. Purtroppo non ci si limita alle parole. Ecco qualche esempio:

C’è una porzione di popolazione, non marginale, che si auto alimenta attraverso fake news e teorie del complotto. Si formano in questo modo ciò che Open definisce gli “squadristi digitali”.

In cosa consiste l’odio e il clima che si è venuto a creare?

Non è facile da spiegare. Ripercorro con la mente ogni tanto i giorni dei primi mesi di questa folle pandemia. Ricordate? Tutti chiusi in casa (o quasi). Convinti (o quasi) che ne saremmo usciti migliori. Ai balconi a cantare l’inno di Mameli, Azzurro, Il cielo è sempre più blu”… Dopo, però, ci si è scocciati. E, così, al clima di fiducia e di ripresa prese piede il rancore. Ricordate gli strali nei confronti dei podisti? Dei possessori di cani? Di tutti coloro insomma che passeggiavano per strada durante il lockdown.

Ci furono anche le epiche messe in discussione delle mascherine. “Sono museruole”. Oppure, “ci vogliono fare morire con queste mascherine, respiriamo anidride carbonica”…. insomma, una letteratura abbastanza ampia. Poi venne l’estate del 2020 e quando qualcuno ammoniva sul rischio di una seconda ondata c’era chi reagiva anche pesantemente.

Vaccino vicino, virus riscoperto

Poi è iniziato un percorso difficile quanto discusso: i vaccini. Quando il ministro Speranza in autunno 2020 annunciò la possibilità di partire con le vaccinazioni da dicembre molti esultarono, altri ancora lo derisero. Di fatto c’è chi sosteneva che da Bigpharma non ci fosse alcun interesse a far passare questa pandemia. E avrebbero tardato col vaccino. In realtà a fine dicembre i primi medici si vaccinano.

Bastò tuttavia poco, qualche post ben posizionato e fake virali, e la campagna di chi si opponeva al vaccino senza evidenze e basandosi su iniziali elucubrazioni che corrono in rete si fece strada. Poi vennero alcuni medici e specialisti di area “no vax” che legittimarono in qualche modo certe voci, non tutte. La barzelletta del 5G è davvero qualcosa di incredibile. Nel senso che non può essere creduta. Ma intanto… c’è chi sostiene che il vaccino contenga grafene perché attraverso impulsi 5G si controllerà l’umore dell’umanità. (con le connessioni che ci sono alle nostre latitudini non vi nascondo che mi sentirei tranquillo al posto di chi crede in questa fandonia).

La polarizzazione e il virus dell’odio

Oggi il mondo si divide in chi si vaccina e in chi non si vaccina, in no greenpass e in sì greenpass. In buoni e cattivi, in intelligenti e sciocchi, in serpenti e in colombe, in lupi e in agnelli. Attorno ad ogni argomento c’è una insopportabile polarizzazione che non fa altro che costruire nuove fratture sociali servendosi di una semplice leva: l’odio. Sia chiaro: questo virus dell’odio non ce l’ha portato la pandemia. Già Benedetto Croce ne ha parlato nella sua “Storia dell’Europa nel secolo decimonono”. E parliamo della prima metà del Novecento. Eppure ne siamo terribilmente tutti vittime.

Tecniche di odio per principianti

Per fomentare una campagna d’odio, per consentire al virus riscoperto di prendere forma, bastano davvero pochi passaggi, poche regole da seguire con cura. Basta concentrare su ciò che riteniamo diverso/altro da noi alcuni tratti negativi o pericolosi. Si passa poi con il creare un
argomento fantoccio (e qui le teorie sono le più varie). Passaggio successivo è quello di aizzare i follower contro chi esprime una propria opinione o anche contro chi non è nelle condizioni di controbattere, vuoi perché all’oscuro della discussione, o perché privo di strumenti che gli consentano di confrontarsi sullo stesso piano.

Nascono così gruppi su Telegram o chat su WhatsApp, o ancora gruppi chiusi su Facebook dove si fomenta l’odio con post ben definiti e allineati. Si scatenano così le truppe, gli squadristi digitali. Le famigerate shitstorm, tempeste di cacca, prendono forma grazie alla partecipazione di migliaia di persone che manifestano il proprio dissenso attraverso commenti offensivi o minacce. O prendono forma nei cortei.

Riscoperto un virus pericoloso. Che fare?

In questi giorni quante volte abbiamo sentito il grido: “Libertà, libertà”? Le dittature nascenti si richiamano spesso ad una legittimità più alta in nome del popolo e della sovranità popolare. Ma hanno anche la pretesa alla centralizzazione e alla concentrazione della politica dello Stato, “all’omogeneità sociale e alla comunità ideale nel nome di scopi assoluti”, come recita la Treccani.

Ma la storia ci ha insegnato e ci ha mostrato il decorso drammatico di certe salite al potere, di regimi nati per il popolo e morti per mezzo del popolo. Mi guarderei, quindi, bene da chi si muove parlando di potere che il popolo deve riprendere in mano. Perché quel potere c’è già e si chiama democrazia. E starei attento alle cose stesse. A partire da uno Stato, da un’Europa, da un mondo che ha davanti come principale nemico oggi un virus e che possiede come strumento per arginarlo il vaccino. Tutto il resto è buio. Demagogia… portami via.

By Giovanni Villino

Giornalista professionista e siciliano creativo. Supervisore editoriale e vicecoordinatore di redazione di Tgs, Telegiornale di Sicilia. Appassionato di social media e sostenitore del citizen journalism.

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