Una verità già detta: il Papa e la famiglia “naturale”
Le parole di Papa Leone XIV sulla famiglia – «fondata sull’unione stabile tra uomo e donna» – non dovrebbero sorprendere. Sono, anzi, perfettamente coerenti con l’insieme degli insegnamenti professati dalla Chiesa cattolica. Non si tratta di una “nuova” chiusura, né di una svolta, né di un diefront. È semplicemente la conferma di ciò che la Chiesa ha sempre detto, anche nei momenti di maggiore apertura pastorale.
Il punto, forse, è che oggi nel dibattito pubblico pretendiamo di poter dire tutto su tutto a tutti. Non solo: pretendiamo anche che ogni voce si pieghi alla “nostra” visione del mondo, che ogni istituzione si adegui al sentire corrente. I social ci hanno abituati a credere che ogni posizione possa (e debba) essere decostruita, corretta, attualizzata, che non ci siano più territori inviolabili.
Si può chiedere accoglienza, rispetto, dialogo, e su questi fronti Francesco ha aperto varchi umani e coraggiosi. Ma quando Leone XIV parla di famiglia come società “piccola ma vera” fondata sull’unione tra uomo e donna, non chiude una porta che era stata aperta.
Le coppie omosessuali esistono, vivono, educano, amano. E continueranno a farlo. La loro realtà non dipende da un’affermazione pontificia. La vera questione non è se il Papa approva o meno: è se la società – laica, civile e democratica – è capace di riconoscere, proteggere e valorizzare ogni forma di amore autentico e di convivenza rispettosa.
E può andar bene così, se abbiamo abbastanza maturità per accettarlo senza scandalizzarci ogni volta che un Papa… fa il Papa.