Stamattina dopo la lettura dei giornali, uno sguardo a X. Il primo tweet (continuo a chiamarlo così) che l’algoritmo di Musk mi fa vedere lo trovate nell’immagine sotto.

Israele ha dichiarato che l’Iran era ormai vicino a disporre di materiale sufficiente per produrre diverse testate nucleari. Tel Aviv ha scelto la via militare per fermare questo programma iraniano percepito come “esistenziale”, segnando di fatto una rottura nell’approccio deterrente convenzionale.
Tutto ciò, senza troppi giri di parole, potrebbe destabilizzare climi di non proliferazione, mettendo a rischio anche diversi accordi.

Stanotte la morte di figure di spicco come il comandante dell’IRGC Hossein Salami e scienziati nucleari di punta. Questo potrebbe innescare una reazione dura interna alimentando l’unità nazionalista.

L’Iran ha, infatti, promesso una risposta “dura e decisiva”, preparando missili e droni verso Israele. Il rischio è finire in un conflitto aperto con un possibile coinvolgimento di Stati terzi come Libano (e, quindi, Hezbollah), Siria, Iraq, Yemen.

Non dimentichiamo le basi americane in Medio Oriente e gli Stati alleati che saranno sotto pressione: L’ambigua Washington ha ribadito la non partecipazione, ha parlato di attacco unilaterale di Israele ma si è schermata contro l’eventualità di attacchi iraniani.

Di certo c’è che l’operazione “Leone nascente” di Israele è uno spartiacque. A questo punto la domanda è: nei confronti di Israele come si comporteranno Usa e Ue?

By Giovanni Villino

Giornalista professionista e siciliano creativo. Redattore del Giornale di Sicilia on line. Già supervisore editoriale e vicecoordinatore di redazione di Tgs, Telegiornale di Sicilia. Appassionato di social media e sostenitore del citizen journalism.

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