Siccità, la situazione potrebbe sfuggirci di mano. Eppure, a due passi dal nostro comodo divano, dal luogo in cui sentenziamo sull’universo mondo, c’è un rubinetto. Poco importa che sia del bagno o della cucina. Ciò che deve realmente tenere alta la nostra attenzione è il fatto che da qui a qualche settimana potrebbe rimanere a secco.

Contrariamente al flusso di notizie che scegliamo di leggere e che i social ci propinano, incentivando la nostra permanenza sullo stesso social, ci sono dei fatti che accadono e che se ne infischiano di quello che a noi piace vedere. Tra le notizie che dovrebbero farci rizzare le orecchie e alzare la voce c’è l’emergenza siccità. Il problema non è locale ma di un’ampia zona del pianeta. Ma partiamo da casa nostra:

Sicilia, l’isola con l’acqua che non c’è

In Sicilia l’Osservatorio regionale sugli utilizzi idrici, istituito dal presidente della Regione, Renato Schifani, è tornato nei giorni scorsi a riunirsi. Sono state illustrate dai tecnici dell’Autorità di bacino le proiezioni temporali relative alle precipitazioni degli ultimi mesi. Sono stati effettuati i raffronti statistici con i dati di piovosità storica. Il risultato? Viene evidenziata una carenza rispetto ai dati rilevati agli ultimi decenni. E’ stato confermato il livello di criticità idrica “media” per tutto il territorio regionale e non più solo per Agrigento e Caltanissetta (provincia già con una situazione critica). Questo vale sia per l’uso potabile che per quello irriguo. 

Gli invasi in Sicilia

Gli invasi sono messi davvero male. Basti considerare che da cinque mesi circa di piogge se ne sono registrate davvero poche. Il deficit si aggirerebbe a circa 200 millilitri d’acqua. A soffrire sono le aree interne delle province di Palermo, Enna, Caltanissetta e Catania. Ecco i dati degli invasi aggiornati al 1° Gennaio 2024.

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Se la Sicilia piange, la Catalogna non ride

Le notizie più allarmanti arrivano dalla Spagna. La Catalogna sta per affrontare una importante emergenza siccità. E alcune misure sono state già prese. A Barcellona la pressione dell’acqua è stata ridotta: le fonti idriche della città sono a secco. Sono previsti 200 litri al giorno da destinare a ogni cittadino. Il porto di Barcellona ospiterà presto delle cosiddette navi cisterna che avranno il compito di garantire un rifornimento alla città stessa.

Gli effetti della siccità

La mancanza di piogge compromette la resa agricola, aumenta il rischio di incendi boschivi. Ma, per la serie “una cosa tira l’altra”, la mancanza di acqua nel terreno può rendere più difficile la sua struttura, causando la compattazione del suolo. In altre parole, lo stesso terreno diventa come impermeabile limitando la penetrazione dell’acqua. Immaginiamo le conseguenze di un acquazzone.

Che fare?

Al netto di improvvisate danze della pioggia, la gestione della siccità richiede una collaborazione a livello comunitario, nazionale e internazionale. Una collaborazione che scarseggia… un po’ come l’acqua ma di cui il mondo non si accorge, invischiato com’è in ben altre polemiche.

Foto di Leopictures da Pixabay

By Giovanni Villino

Giornalista professionista e siciliano creativo. Supervisore editoriale e vicecoordinatore di redazione di Tgs, Telegiornale di Sicilia. Appassionato di social media e sostenitore del citizen journalism.

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