Tutto è avvenuto senza una grande cassa di risonanza mondiale. E non c’è da stupirsi visto che a fare rimbalzare le notizie siano oggi principalmente i social. Protagonisti di un momento storico, l’ennesimo, sono i senatori Usa che hanno attaccato i ceo di Facebook, Instagram, TikTok, Snap e Discord per i rischi delle piattaforme social per i bambini e gli adolescenti.
Cosa è successo?
La commissione giudiziaria del Senato ha interrogato gli amministratori delegati di cinque grandi aziende tecnologiche, tra cui il CEO di Meta Mark Zuckerberg, sui potenziali danni derivanti dai loro prodotti agli adolescenti. In aula ci sono anche decine di genitori con le foto dei loro bambini morti o traumatizzati dai social.
Il fatto storico si riassume in pochi secondi. Zuckerberg si è alzato per scusarsi con le famiglie presenti nella sala delle udienze, dicendo: “Mi dispiace per tutto quello che avete passato. Nessuno dovrebbe affrontare le cose che hanno sofferto le vostre famiglie ed è per questo che investiamo così tanto e continueremo a fare sforzi a livello di settore per assicurarci che nessuno debba affrontare le cose che hanno dovuto soffrire le vostre famiglie”.
In questo incontro un punto è stato chiaro: i social media possono danneggiare i giovani utenti, sono concrete le preoccupazioni che queste piattaforme rischino di portarli alla depressione o addirittura al suicidio.
Il senatore repubblicano della South Carolina Lindsey Graham non usa mezzi termini sui big tech: “Stanno distruggendo vite umane e minacciando la democrazia. Queste aziende vanno domate e il peggio deve ancora venire”.