Perché la Sicilia deve guardare con attenzione a quanto sta avvenendo in Afghanistan? A darne risposta è stato oggi il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a Palermo per presiedere il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. “C’è il rischio di nuovi arrivi dopo la presa di Kabul”. Ovviamente un problema nazionale e non principalmente siciliano. Almeno sul fronte dei flussi migratori…

La presa di Kabul non era così imprevedibile. L’avanzata dei talebani era da mesi monitorata. Le promesse e i patti siglati… carta straccia.

La comunità internazionale sapeva già che con il ritiro del contingente Nato si sarebbe andati incontro a tanti rischi: primo fra tutti il terrorismo. Ma anche a una nuova ondata di flussi migratori. Se è vero che dall’Afghanistan il flusso si muove per lo più sulla rotta balcanica, è anche vero che non sono mancati nella storia, anche recente, sbarchi. Lo scorso anno, a settembre vennero salvati 25 migranti afghani a Portopalo.

La Tunisia non resta a guardare…

Sul fronte sbarchi è alta la tensione e l’attenzione verso l’altra sponda del Mediterraneo: la Tunisia. Qui c’è un Paese colpito dalla pandemia e da una crisi politica all’interno di una crisi già esistente. Secondo quanto riportato da Euronews “Con 4.307 sbarchi dalla Tunisia nel solo mese di luglio, rispetto agli 857 di giugno (stando ai dati forniti da Mediterranean Hope), il numero degli arrivi a Lampedusa è in aumento”.

Draghi e Lamorgese

Lo scorso 23 giugno, parlando alla Camera, il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva evidenziato come il ritiro dall’Afghanistan avrebbe comportato un aumento dell’immigrazione da quel Paese. Un fenomeno non quantificabile, ma comunque grande. Oggi la presa di Kabul da parte dei talebani è stata ufficializzata anche dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a Palermo. Nel capoluogo siciliano era presente per presiedere il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. “Sicuramente è da prevedere che ci sia un ulteriore flusso di migranti afghani provenienti dalla rotta balcanica, ma non solo perché tante volte sono arrivati afghani via mare”, ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

I flussi migratori

Gli afgani sul fronte richiedenti asilo dell’UE, vedono 44.190 domande presentante per la prima volta nel 2020, su un totale di 416.600 nuove richieste, secondo Eurostat, l’agenzia di statistica dell’Unione.

La storia travagliata di un Paese senza democrazia

Afghanistan, decenni di conflitti. L’invasione sovietica. Quindi le lotte interne e la presa del potere dei talebani. Lo spettro della minaccia terroristica. E si arriva così al 2001. L’11 settembre fa scatenare gli Stati Uniti. C’è l’invasione del Paese. Un Paese, l’Afghanistan, accusato di essere la base logistica dalla quale al-Qaeda avrebbe pianificato gli attacchi contro gli Usa. Lo stesso Paese in cui il leader dell’organizzazione, Osama bin Laden, sotto la protezione dei talebani aveva trovato rifugio. Vent’anni di tensioni, morti, missioni, miliardi spesi… un accordo di pace siglato il 29 febbraio del 2020 con i talebani. E l’illusione, l’ennesima, infranta questa domenica mattina.

By Giovanni Villino

Giornalista professionista e siciliano creativo. Supervisore editoriale e vicecoordinatore di redazione di Tgs, Telegiornale di Sicilia. Appassionato di social media e sostenitore del citizen journalism.

One thought on “Afghanistan – Sicilia, proprio così distanti?”
  1. La situazione è terrificante, prima di tutto dal punto di vista umanitario. Ed è impossibile ignorare che la cosa ci tange profondamente.

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