Don Arnaldo Riggi e Totò Schillaci. Che cosa accomuna due persone così distanti per storie di vita e percorsi umani? Molte più cose di quanto potessi immaginare. E non mi riferisco soltanto ai campi di calcio. È vero, i due li percorrono quotidianamente ma per motivi diversi e con andature sicuramente differenti. Ma andiamo con ordine.
Lunedì 4 dicembre al Teatro Savio di via Evangelista Di Blasi ho avuto l’onore di moderare un incontro in cui si è presentato il progetto “Sport di tutti – quartieri”, coordinato e gestito dalla ASD Polisportiva Giovanile Salesiana “Villaurea”. Si è dato il via a due anni intensi di attività che vedranno coinvolti giovani, istruttori, allenatori, formatori e anche un nutrizionista.
Il progetto, le attività e gli enti partner
La PGS Villaurea, che da 50 anni opera a servizio dell’Istituto dei Salesiani, è stata una delle due ASD palermitane e una delle cinque siciliane ad aggiudicarsi il bando dell’iniziativa voluta dal Ministero per lo Sport e i Giovani, realizzata in collaborazione con Sport e salute Spa. Tra le attività sportive che saranno avviate con il supporto di allenatori e istruttori ci sono: calcio a 5, pallamano, basket, pallavolo, basket in carrozzina, ginnastica dolce per adulti. Ma ci sono anche attività come il plogging, ovvero la raccolta rifiuti “in cammino” nei parchi, servizio di doposcuola, ceramica per disabili e incontri di formazione con il nutrizionista. Folto il numero di enti partner: Salesiani per il Sociale, Ispettoria Salesiana Sicula – Oratorio Centro Giovanile Villaurea, Associazione Cnos/Fap Palermo, l’istituto Salesiano Don Bosco, la V Circoscrizione del Comune di Palermo, l’assessorato allo Sport del Comune di Palermo, l’associazione a Braccia Aperte di Camporeale, l’associazione Santa Chiara, la PGS Don Bosco Ranchibile.
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Don Bosco avanti ieri, avanti sempre
Provo sempre una grande emozione quando mi trovo all’interno delle realtà salesiane. Sono un ex allievo di Don Bosco che continua a conservare dentro tutta la bellezza dell’insegnamento lasciato da chi ho pregato e imparato ad amare – tra cortili d’oratorio e scuola – come Padre, Maestro e Amico. E anche in questa occasione ho avuto modo di toccare con mano quanto attuale sia il metodo preventivo e quanti anni luce fosse avanti quel sacerdote che veniva da Valdocco.
Totò e Arnaldo
Ma andiamo ai protagonisti di questo mio post. Testimonial del progetto dell’istituto Gesù Adolescente è Totò Schillaci, il grande Totò. Per quelli della mia generazione, Schillaci è sinonimo di Italia ’90. Ma anche di rivalsa, di coerenza e di voglia di fare. Di chi porta un sogno nel cuore e si impegna con tutto se stesso per raggiungerlo. Ancora una volta ho visto e toccato con mano la profonda e alta umanità di Totò. In quelle due ore trascorse insieme è stato sempre disponibile con i ragazzi dell’oratorio, sempre attento a non lasciare indietro nessuno. Non ha negato una foto e non si è tirato mai indietro da un abbraccio. La sua testimonianza di vita è stata luce sui percorsi di vita di tanti ragazzi.
Accanto a lui don Arnaldo Riggi, classe 1985, salesiano dal 2006. Una sacerdote che ho conosciuto al Don Bosco Ranchibile e che sta oggi portando avanti un percorso di rinascita dell’Istituto Gesù Adolescente. Nei suoi occhi non è mai possibile leggere la fatica perché c’è spazio soltanto per la voglia di fare e per la speranza. E so che non è facile. Per questo gli sono profondamente grato. Perché lui è per me, ancora una volta, il segno tangibile di come quello stile unico di vivere e di lavorare sia una miscela straordinaria che mette insieme vita e azione e che profuma di santità grazie alla Fede. Don Arnaldo porta avanti mille progetti con costanza, coerenza e caparbietà. Nonostante le solitudini e i momenti di sconforto che, come ogni essere umano, anche lui può attraversare, ieri ho visto l’ennesima palla che ha messo in rete. Ed era nel sorriso di quei ragazzi, e meno ragazzi, che potranno praticare sport e fare attività, anche nel nome di don Bosco.
Insomma grazie Arnaldo, grazie Totò. Siete due goleador, due fuoriclasse. Ed è bene celebrarvi. Anche con queste poche parole. Perché non bisogna tirarsi mai indietro quando si ha voglia di dire grazie a qualcuno.