Ieri ho avuto l’onore di condurre al Politeama Garibaldi di Palermo la cerimonia d’apertura del Daisy Award. Il teatro, gremito fino all’ultimo posto, ha visto la premiazione di una figura poche volte sotto i riflettori: l’infermiere.

Entrando sul palco, sono stato subito colpito dall’emozione nella sala. Ogni sguardo rivolto verso il palco mi raccontava una storia. Dedizione, sacrificio, amore per la propria professione, quella infermieristica. Ma c’era anche il racconto di tante solitudini, difficoltà e rabbia per disfunzioni di un sistema, quello sanitario, che paga il prezzo di una politica spesso distante anni luce dai reali bisogni della gente.

Il Daisy Award è un prestigioso riconoscimento internazionale che celebra gli infermieri eccezionali, coloro che con la loro compassione e competenza riescono a fare la differenza. Anche all’interno del nostro sistema sanitario. Durante la serata, ho avuto il privilegio di ascoltare storie commoventi di infermieri. Storie che non solo hanno messo in luce la bravura tecnica, ma anche l’umanità e la dedizione che vengono messi in ogni gesto.

A sottolineare questo aspetto è stato il presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Palermo, Antonino Amato, alla presenza della famiglia Barnes, arrivata dagli Stati Uniti.

Il riconoscimento è, infatti, nato da un’idea della famiglia di J. Patrick Barnes, un ragazzo nord americano morto nel 1999 a causa delle complicazioni derivanti dalla malattia autoimmune PTI. L’assistenza e la compassione mostrate dal personale infermieristico a Pat e alla sua famiglia durante il ricovero e anche dopo la morte del figlio, hanno fatto si che la famiglia sentisse il bisogno di trovare un modo speciale per ringraziarli.

Daisy è un acronimo è sta per Diseases Attacking the Immune System – Malattie che attaccano il sistema immunitario.

Gli infermieri sono, senza dubbio, il cuore pulsante del nostro sistema sanitario. Il Daisy Award offre l’opportunità di dire “Grazie” in modo tangibile a questi eroi silenziosi. È un riconoscimento che va oltre le parole, sottolineando l’importanza di ogni sorriso, ogni mano tesa, ogni parola di conforto che fanno parte del lavoro quotidiano degli infermieri.

By Giovanni Villino

Giornalista professionista e siciliano creativo. Supervisore editoriale e vicecoordinatore di redazione di Tgs, Telegiornale di Sicilia. Appassionato di social media e sostenitore del citizen journalism.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *