Ci vogliono tonnellate di competenze per lanciarsi in acute analisi sull’attività del Sole. Eppure, di tanto in tanto, una sbirciatina alla vita della nostra Stella andrebbe data. Anche perché il 2023 ci ha lasciato un “bel” – si fa per dire – dono.

Il Sole, fonte primaria di energia per il nostro sistema solare, presenta un’attività ciclica che varia approssimativamente ogni 11 anni. Durante il picco di attività solare, si verificano le tempeste solari, che coinvolgono esplosioni di massa coronale e fluttuazioni nel campo magnetico solare. Queste tempeste possono influenzare la Terra in vari modi.

Primo fra tutti c’è l’impatto sulle reti elettriche e sui sistemi di comunicazione satellitare. Le intense radiazioni e particelle cariche associate alle tempeste solari possono causare interferenze e danneggiare satelliti in orbita, compromettendo la comunicazione e la navigazione.

Le tempeste solari possono poi influenzare i sistemi di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica sulla Terra, portando a blackout o danni alle infrastrutture elettriche. Gli astronauti nello spazio e i passeggeri di aeromobili in altitudini elevate possono essere esposti a livelli aumentati di radiazioni durante queste tempeste.

Altri potenziali rischi includono disturbi alle apparecchiature elettroniche a terra, danni ai pannelli solari in orbita e variazioni nelle rotte di volo dei satelliti.

Chi ha letto il mio romanzo “La Rosa Bianca dell’Apocalisse” troverà qualche curiosa coincidenza… o anticipazione, se preferite.

Solo per i curiosi, ecco un piccolo indizio qui di seguito rispetto a ciò che è accaduto alla vigilia di Capodanno.

https://www.forbes.com/sites/jamiecartereurope/2024/01/01/2023-ends-with-strongest-x-class-solar-flare-for-six-years-get-ready-for-aurora/amp/

By Giovanni Villino

Giornalista professionista e siciliano creativo. Supervisore editoriale e vicecoordinatore di redazione di Tgs, Telegiornale di Sicilia. Appassionato di social media e sostenitore del citizen journalism.

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